Rappresentazione del progetto è il grande soggiorno-ingresso, separato dalla zona benessere da ampie vetrate a giorno e, dagli spazi complementari, da pannelli scorrevoli a tutt’altezza in teak; in alternanza tra intima introversione e pubblica esposizione alla luce delle zone condominiali esterne, ma votato agli incontri, alle relazioni. Una finestra d’eccezione si apre sulla sciara lavica preesistente su cui è ‘scavato’ il manufatto edilizio. La quinta di roccia è incorniciata scenograficamente come unica eccezione al rigore geometrico dell’edificato, a testimoniare il rapporto intenso ed organico fra natura e costruito. La matrice del linguaggio si esprime con essenzialità calvinista mitigata solo dall’uso di colori naturali e rassicuranti rivestimenti in legno. Un’essenzialità che si esprime grazie a luci diffuse e filtrate, ad ombre decise e persuasive, a contrasti netti, a geometrie rigorose dove non è concesso spazio all’indeterminato ed all’incerto. Gli spazi si aprono sugli altri in una sequenza volumetrica ed in sovrapposizione su due quote, inseguendosi persino fra i bagni e dialogando grazie a feritoie di cristallo a tutt’altezza. L’open space può sezionarsi grazie a tende alloggiate in apposite feritoie perimetrali a controsoffitto che suddividono ciascun ambiente. Al centro della pianta distributiva, il volume dedicato al bagno di servizio living si configura come cerniera con l’ambiente a doppia altezza. Il salto di quota viene superato da gradoni a sbalzo in legno che creano un collegamento visivo con il rivestimento dogato della pavimentazione della zona benessere. Gli arredi concedono poco al colore o alla stravaganza, seguono una linea sobria, misurata. Il cucinino a scomparsa con disegno e finiture essenziali, è ricavato in una nicchia adiacente alla zona pranzo. L’accento è sull’abitatore e la casa è il risultato del suo gusto e dei suoi bisogni. (testo tratto da Giuseppe Fisichella Architetto) – [cantiere 2008]
